Cari amici,
dopo la pur brillante esperienza del Congresso di Firenze dell’anno scorso, la Società nell’ottica di aprire sempre più la disciplina andrologica alla società civile, ha deciso di dare a questo Congresso un format scientifico di diverso respiro.
E’ con questo spirito che abbiamo lavorato, insieme al Comitato Scientifico, alla stesura del programma del Congresso di Venezia, che fra l’altro cade nell’anno in cui la nostra Società festeggia i 25 anni della sua fondazione, concomitanza questa che ha contribuito a rendere ancora più forte l’impegno e l’emozione che viene ad assumere tale evento.
L’Andrologia vive, come ben sapete, un'intensa fase di ascesa, grazie alla ricerca scientifica che ne ha caratterizzato gli ultimi anni, e al sempre crescente interesse mostrato nei suoi confronti dai mass media.
Tuttavia la nostra disciplina è sempre più frequentemente oggetto di false interpretazioni e mistificazioni, legate troppo spesso alla mancanza di un sua definita identità accademica.
Tutti noi proveniamo da aree di formazione diverse che spaziano dall’urologia all’endocrinologia, dalla psichiatria alla sessuologia: l’anima stessa della SIA è poliedrica e la sua multidisciplinarietà da alcuni vista come un handicap, deve invece rappresentare la nostra forza.
Sfogliando il programma si potrà notare come gli spazi solitamente riservati agli Andrologi e alle tematiche a noi più care siano stati limitati, per favorire la presenza di specialisti e argomenti che nonostante i tanti punti di contatto sia clinici che scientifici, troppo tempo sono stati lontani dai nostri congressi.
Ecco quindi spiegate Sessioni come “Andrologia di Confine” e “Non solo Andrologia” in cui il nostro sapere vuole aprirsi alla società civile rivisitando e riscoprendo problematiche sociali quali la multietnicità, il cibo, l’abuso di sostanze, il lavoro e lo sport.
La società civile deve capire chi è l’Andrologo e che l’Andrologia non è solo deficit erettile ed infertilità.
Crediamo che questo sia il giusto percorso per consentire alla Scienze Andrologiche di assumere la giusta collocazione non solo nel panorama sanitario nazionale, ma soprattutto nella moderna Società dell’uomo.
Infine in questo scenario così disegnato siamo sicuri di interpretare il pensiero di tutti i nostri soci dicendo che questo Congresso va dedicato a Costanzo Catuogno, un vero amico, un uomo che anche nella Sua ultima veste istituzionale non aveva dimenticato gli sforzi ed i progetti finalizzati a consolidare e valorizzare la Sua Andrologia.
Il nostro cammino, insieme a Lui si è interrotto troppo precocemente ma Costanzo sarà sempre con noi, a Venezia e nelle strade che l’Andrologia italiana continuerà a percorrere.

Vincenzo Mirone Raffaele Tenaglia